Il seminario MESOGAIA ( Terra di mezzo), collegato agli Studi Culturali e Postcoloniali, ricomincerà venerdì 26 ottobre 2012 (9 incontri). Le lezioni si terranno ogni venerdì, alle ore 14-16, secondo il programma nella colonna di destra e altre comunicazioni in alto, nell'aula 5.3 di palazzo Mediterraneo (Università L'Orientale di Napoli). Il seminario sulla società dei consumi e le alternative culturali del Mediterraneo, da diritto a 2 cfu registrati dal Prof. Chambers. Per prenotarsi scrivere nome, cognome e matricola, unicamente all'indirizzo: seminariomesogaia@libero.it
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L' orto sinergico è stato iniziato in data 11 Maggio 2012. Per collaborare, cercate "Broccoletti a L'Orientale" su facebook oppure scrivete a associazionesole@hotmail.com.
Nella colonna verde a destra, trovate il programma del seminario (con le relative date), informazioni sul materiale didattico e vari sondaggi da aggiornare gradualmente. In fondo alla pagina, sono caricati i video delle lezioni e altro!

giovedì 6 maggio 2010

RESPONSABILISMO... tra coscienza del sé e coscienza del tutto (6 Maggio 2010)

La consapevolezza di se stessi, delle proprie azioni, delle implicazioni di queste a livello globale. Colonialismo, neocolonialismo, colonialismo temporale e colonialismo di se stessi.

Discutete e confrontatevi liberamente sulla lezione. Basta "postare" quì sotto (potete usare l'identità "anonimo" senza registrarvi), senza dimenticarvi di aggiungere il vostro nome, cognome e matricola (in caso contrario non verrà pubblicato).

12 commenti:

  1. In germania esiste davvero una cittadina ecologica, ad impatto ambientale zero. Se non mi sbaglio si chiama Freburgo anche se non ricordo bene se è proprio questa. Un po' di tempo fa fece un servizio a report dove un giornalista intervistava un abitante di questo paesino e spiegava tutti i metodi innovativi di fare energia alternativa che non abbia nessun impatto sull'ambiente. Sembrava stesse parlando di tecnologie impossibili, ed in effetti immaginarsele in italia è davvero difficile, macchinari capaci di ricavare energia dalla "gassificazione del legno", che se non sbaglio consiste nel porre del legname a temperature elevatissime (senza incendiarlo) in modo che questo sprigioni del gas che poi può essere convertito in energia. Certo si consuma comunque energia per produrre calore ma almeno si ottengono prodotti "ecologici", e poi per ogni alberto utilizzato, come fa ogni paese civilmente educato, ne ripiantano uno nello stesso luogo, in modo da non sottrarre nulla alla natura. Vabbè poi parlava di tante altre cose fantastiche che però hanno ancora troppo il gusto di irrealtà, o meglio, di poca attuabilità in paesi come il nostro, gestito da "lobby" di imprenditori a cui interessa tutto tranne che il bene dell'ambiente. Sono d'accordo in quanto il problema dei rifiuti a napoli ha fatto riflettere, ha dato la possibilità ai nostri concittadini, a noi, di rendersi conto di quanto consumassimo, ma credo che con la "sparizione improvvisa" di tutta l'immondizia dalle strade questa consapevolezza non abbia resistito più di tanto. Se quando si era in emergenza si cercava di consumare di meno, di produrre meno rifiuti, adesso si consuma come prima però si ricicla, e se il riciclaggio dei rifuti non funziona, be' ci saranno sempre delle elezioni dietro l'angolo che permetteranno a "qualcuno" di farli sparire come per magia (da notare che questi rifiuti erano riapparsi chissà da dove in periodo di campana elettorale qualche tempo fa nelle zone di periferia).E poi Marco volevo fare un piccolo appunto, ma se io ti incontro per strada proprio il giorno in cui stai bevendo l'unica lattina di cocacola della settimana, ti chiedo cosa tu stia facendo e tu mi rispondi responsabilmente che conosci a perfezione che cosa stai provocando ecc.. ma che cosa cambia? non l'hai bevuta comunque?Non hai sempre utilizzato una lattina che non potrà essere riciclata, nonostante tu sia consapevole bla bla bla? Questo non è per criticare te, era solo per portarti un esempio, perchè con tutta la buona volontà rivoluzionare le cose è davvero complicatissimo. Ok che si inizia da piccole cose però come hai detto stesso tu , fronteggiamo una marea di contraddizioni. ad esempio io faccio la raccolta differenziata, sono attentissima a non mescolare carta e plastica NON SIA MAI, però se mi scoccio di fare fatica utilizzo il premiagrumi elettrico perchè è più comodo. Sarò anche io fraceta però incappo spesso, forse troppo, in contraddizioni del genere e sinceramente non posso farci nulla perchè il consumismo (elettrico, embientale e di denaro in genere) è troppo radicato nel mio, come in quello di tanti, stile di vita.
    Comunque lezione interessantissima. Già conoscevo le g.a.s., però dato che qui al sud non ce ne sono mia mamma cerca quando è possibile di andare a compare gli ortaggi dalla contadina.
    Alla prossima.
    Marialaura Del Naia

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  2. "Abbiamo dimenticato come si ascoltano le storie e i canti che porta con sé il vento.
    Abbiamo dimenticato come ascoltare la saggezza delle pietre che dall’inizio di tutti i tempi stanno al loro posto su questa terra.
    Abbiamo dimenticato quanto l’acqua possa rinfrescarci e rinnovarci.
    Abbiamo dimenticato che si ascoltano le piante che ci insegnano quali fra loro cogliere per il nostro benessere.
    Abbiamo perso la capacità di spiare gli animali che con gentilezza ci offrono la loro saggezza, il loro riso, il loro amore.
    Ci siamo chiusi a tutte queste relazioni e tuttavia ci chiediamo perché così spesso, ci prende la solitudine".

    La natura è la cosa più bella che abbiamo. Dovremmo riscoprire le piccole cose e i piccoli piaceri della vita. Bisognerebbe alzare un po' di più gli occhi al cielo invece di osservare sempre e solo il monitor del pc e lo schermo del cellulare!
    Per andare meglio avanti dovremmo fare un passo indietro...

    Rosanna Conte
    LP/941

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  3. A parer mio, c'è sempre una relatività nelle cose..l'argomento affrontato in aula è stato forse tra i più sentiti(perchè ci riguarda da vicino) e tra quelli di cui siamo più informati, perchè la natura, il rispetto di sè e degli altri, il "responsabilismo", è una cosa che riguarda tutti!Ma rapportandomi anche a "Mediacultura", posso solo definire il tutto come "una catena involontaria": siamo tutti consapevoli e coscienti che stiamo rovinando il mondo e le bellezze che ci circondano con tutti i nostri comportamenti egoistici; siamo tutti a conoscenza che i media (tv in particolare) ci riportano e fanno vedere solo le cose che qualcuno più in alto vuole che sappiamo,facendo passare in secondo piano altro; sappiamo tutti che in un mondo in cui si corre solo per raggiungere un obiettivo che in realtà non vale nemmeno la pena di essere raggiunto equivale a "perdere" la nostra unica vita.. Siamo CONSUMISTI!Per quanto ci sforziamo di risparmiare, essere ecologici e solidali, ci perdiamo in piccole cose (ad esempio effettuiamo fotocopie con carta che ci sottrae in cambio l'ossigeno per noi vitale); a volte, in una società di cui non condividiamo tutto, si ha bisogno di "non pensare" facendosi ipnotizzare da quella scatola che allo stesso tempo ci fa riflettere che la realtà fuori è ben diversa; corriamo consapevoli che ognuno ha un proprio posto nel mondo e determinate attitudini che forse non saranno alla pari con quelle d'altri o tanto utili ai fini mondiali..però VIVIAMO..essere vivi comporta uno sforzo un pò più grande del semplice respirare.. e non bisogna nemmeno pretendere nulla da se stessi perchè un cambiamento potrà avvenire solo se uniti, tutti insieme..è vero posso evitare di lasciare l'acqua scorrere a vuoto, posso utilizzare carta riciclata per le mie fotocopie, posso rifiutare i tanti sacchetti di plastica per fare la spesa usando una sola busta di stoffa..ecco nel mio piccolo sarò stata sicuramente d'aiuto e ne sono felice, ma non posso nemmeno sottovalutare che, in una società come la nostra che vanta così tanta avanguardia, che io riesca a buttare un cellulare, un computer, a non usare la macchina o non guardare la tv, così come non mangiare una banana sapendo che però quest'ultima mi è arrivata grazie al duro lavoro di un bambino africano tra l'altro sottopagato. SOLUZIONE? Solidarietà e unione, perchè è insieme con piccoli gesti non impossibili e difficili, che possiamo apportare un aiuto CONCRETO.

    Cioppa Matilde
    LP/1485

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  4. Ogni incontro del seminario, fino ad ora, ha avuto su di me l'effetto di un brusco impatto contro una realtà dolorosa ma troppo spesso trascurata. Questi incontri-scontri mi hanno però aperto gli occhi, permettendomi di innescare uno spirito critico verso ogni aspetto della vita: ho iniziato a mettermi in discussione e a riconsiderare alcune mie convinzioni che credevo incrollabili ma che, sottoposte ad una lucida analisi, hanno perso la loro apparente fermezza. Sono rimasto colpito in particolar modo dal fenomeno dell'induzione etica, attraverso la quale si giunge all'agghiacciante omologazione di tutti gli individui. Uno dei veicoli principali del "pensiero unico" è senza dubbio la televisione che ha imposto una sottocultura e ha livellato tutto al basso, ma non perchè anche il più stupido possa capire, ma perchè anche il più intelligente si possa rimbambire. In questi giorni sto leggendo un libro interessantissimo, "Divertirsi da morire" di Neil Postman, e mi ha molto colpito un passo della prefazione in cui l'autore scrive: "Contrariamente ad un'opinione diffusa anche tra le persone colte, Aldous Huxley (autore de "Il mondo nuovo") e George Orwell (autore di "1984"), non avevano profetizzato le stesse cose. Orwell immagina che saremo sopraffatti da un dittatore. Nella visione di Huxley, invece, la gente sarà felice di essere oppressa e adorerà la tecnologia che libera dalla fatica di pensare. Orwell temeva che i libri sarebbero stati banditi; Huxley temeva che non ci fosse più nessuno desideroso di leggerli. Orwell temeva coloro che ci avrebbero privato delle informazioni; Huxley, quelli che ce ne avrebbero date troppe, fino a ridurci alla passività e all'egoismo. Orwell temeva che la nostra sarebbe stata una civiltà di schiavi; Huxley, che sarebbe stata una cultura cafonesca, ricca solo di sensazioni e di bambinate. In breve, Orwell credeva che saremmo stati distrutti da ciò che odiamo, Huxley da ciò che amiamo. Il mio libro si basa sulla probabilità che abbia ragione Huxley..."
    In definitiva, ritengo che questo seminario mi abbia fornito moltissimi spunti di riflessione e mi abbia dato i mezzi per guardare il mondo con occhi diversi. E' un' esperienza che mi porterò sicuramente dietro anche negli anni a venire perchè ora so che non bisogna mai dare niente per scontato, e l'ho imparato pienamente in questi incontri.


    IVAN CORRADO CL/00131

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  5. Ascoltando le parole di Marco nella lezione di giovedì mi è venuta subito in mente una frase che mi faceva piacere condividere sul blog:"QUESTA TERRA NON L'ABBIAMO EREDITATA DAI NOSTRI NONNI MA PRESO IN PRESTITO DAI NOSTRI FIGLI".
    A mio avviso questa massima racchiude quello che dovrebbe essere il sentimento comune di giovani e adulti.Forse non sempre ci si rende conto delle ripercussioni che alcune nostre azioni possono avere a livello globale.E'come se ogniuno vivesse solo per se,quasi credendo che siano sempre "gli altri" a sbagliare.Ma mi chiedo:chi sono questi ALTRI ai quali affidiamo così tante responsabilità?Sono fiera di essere una persona civile e per quel poco che posso cerco di rispettare la MIA terra in quanto più l'uomo aggredisce e sfrutta la natura,più questa gli si volterà contro.

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  6. la lezione poteva essere intitolata anche:"la ricerca della felicità"... è molto importante rispettare la natura per vivere meglio..sarebbe bello se nascessero villaggi così.ma...è un pò difficile! io per fortuna ho trovato un luogo un pò isolato,immerso nella natura..è un paese tra mare e montagna..le persone si conoscono tra di loro e parlano..non come in città,dove tutti sono chiusi nei propri appartamenti e le persone non si conoscono..non potete immaginare quant'è bello svegliarsi al mattino con il suono delle onde del mare...uscire,fare le passeggiate in mezzo alla natura o..tornare a casa la sera e trovare una piccola volpe che ti guarda...sto benissimo quando sto lì..e...altro consiglio: prendete il tempo per voi,per vivere la vostra vita..fate solo ciò che desiderate,perchè la vita è una sola. non stressatevi per rincorrere i soldi..la vera felicità si trova nelle piccole cose!

    mariarosaria maione lp 1335

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  7. Riflessione. Parola chiave di tutti i nostri incontri, ma in particolar modo di quest'ultimo. Colonialismo e induzione etica: ci fanno pensare ciò che vogliono e ci tolgono ciò che abbiamo: il nostro tempo, i nostri interessi, e tutto ciò in nome del progresso. Ma è questo un progresso?? A me sembra più una schiavitù e come fare a liberarsi da essa? Io credo ch ci siano molti modo, credo che ognuno di noi possa creare e crearsi un'alternativa, fare qualcosa di utile a livello globale per combattere questo "progresso" che in realtà ci danneggia. Perchè allora non ci applichiamo a trovare una soluzione globale? Siamo PIGRI!! Io penso che ci fa davvero troppo comodo lasciare che altri ci dicano cosa pensare, cosa dire, cosa fare, in cosa credere, cosa ci serve per essere felici. Ci sono persone che però trovano il coraggio e la forza di svegliarsi, di fare qualcosa di concreto, ma purtroppo queste vengono giudicate, sembrano solo pazzi che fanno cose strane, cose diverse che non vengono capite.
    Penso che dovrebbe esserci un seminario Mesogaia un pò ovunque, per far sì che le persone addormentate si sveglino, la riflessione è un buon punto di partenza!
    Alessandra Aprea CC/1445

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  8. Dalla creazione della Terra, la specie umana è stata l'unica singola specie in grado di influire radicalmente sul destino delle altre, sconvolgendo e distruggendo ecosistemi.
    Dobbiamo però pensare che per un periodo di tempo lunghissimo, dall'inizio della storia dell'umanità fino a circa 10 mila anni fa, l'uomo che viveva come cacciatore o raccoglitore (dei prodotti della terra)riusciva a mantenere un equilibrio con la natura; cioè l'uomo primitivo era in grado di prelevare risorse senza deturpare nè modificare eccessivamente l'habitat.
    Tutto è cambiato con l'addomesticamento degli animali e delle piante, con l'avvento della pastorizia e dell'agricoltura che hanno avuto un forte impatto sulle biodiversità.
    Infatti, se molti iniziano a parlare di risparmio energetico, raccolta differenziata, mercati equosolidali, pochissimo ancora sappiamo dell'impatto che la nostra alimentazione ha sulla terra, sugli animali e anche sugli altri uomini.
    Le scelte che facciamo, soprattutto quelle alimentari, non influenzano solo la nostra vita ma anche quella degli altri.
    Oggi viviamo in un mondo di abbondanza, eppure 1 miliardo e mezzo di persone soffre la fame e 40.000 persone muoiono di fame ogni giorno.
    Ciò non accade perchè non c'è abbastanza per tutti, ma accade perchè mentre molti muoiono di fame, noi sprechiamo un'enorme quantità di cereali per nutrire mucche, maiali e pollame che serviranno a soddisfare il nostro bisogno di carne, latte e uova.
    Allevare gli animali richiede grande consumazione di terra, acqua e altre risorse.
    Sapevate che uno dei responsabili del cambiamento climatico è l'allevamento di animali?
    Le persone cominciano a capire l'importanza del risparmio energetico, quindi acquistano lampadine energetiche, macchine che non inquinano, ma l'ONU ha scoperto che allevare animali per il nostro consumo, contribuisce al surriscaldamento della terra il 40% in più di tutti gli aerei, automobili e camion del mondo!!! vi rendete conto?
    Inoltre nutrire ed abbeverare gli animali d'allevamento richiede delle quantità enormi di acqua: per produrre 1/2 kg di carne occorrono circa 10 mila litri d'acqua.
    Oggi molti riciclano la carta per salvare gli alberi, ma quanti sanno che molte foreste vengono distrutte per creare dei terreni e coltivare foraggio per gli animali d'allevamento??
    In aula abbiamo parlato di responsabilismo.... io nel mio commento ho fatto riferimento all'alimentazione per mostrare come il nostro impatto sulla terra, sulla natura, sugli animali, e su noi stessi parte proprio dai nostri bisogni primari (l'alimentazione)e dalle nostre cattive abitudini!!
    Le cattive abitudine che sono sempre quelle più difficili da cambiare, anche se mi rendo conto che è più facile decidere di fare la raccolta differenziata che diventare vegani.
    Eppure l'importante come dice Marco è essere consapevoli di quello che facciamo, da oggi a domani non si può diventare persone diverse, però si possono cominciare a fare piccoli sforzi per consumare meno, consumare meglio, adottare un'alimentazione rispettosa di noi stesso e dell'ecosistema. Io piano piano cercherò di impegnarmi in questo!

    CLAUDIA PORTADIBASSO MCE/9

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  9. Personalmente conoscevo già i GAS in quanto l'anno scorso ho lavorato per circa un anno a Lucca e molte delle mie colleghe compravano la verdura e gli ortaggi presso questi gruppi.
    Io vengo da una cultura "contadina" nel senso che sono cresciuta in un piccolo paese della provincia di Salerno dove ancora molte persone vivono di agricoltura o coltivano la terra e so che significa mangiare un prodotto genuino! Se questo poi può essere anche un modo per aggirare i costi legati alla produzione e distribuzione dei beni che favoriscono solo le grandi aziene e industrie a scapito dei consumatori, che ben venga.

    Angione Sabrina SRM/281

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  10. Leonilda Migliozzi PC/011312 maggio 2010 alle ore 14:03

    Personalmente penso ke questa penultima lezione sia stata particolarmente interessante,perchè sono stati affrontati problemi ke ci riguardano da vicino... è una realtà che viviamo ogni giorno e che ci circonda!sono d'accordo sul fatto che ognuno di noi nel suo piccolo può cercare di migliorare le cose,ma penso anche che viviamo in una società consumistica dove tutto è diventato indispensabile e dove ormai lo "sperpero" è divenuto un "hobby" della società!SI,bisogna avere la consapevolezza di se stessi e delle proprie azioni,ma la realtà è che siamo egoisti!pensiamo al bene individuale e non globale.ne è un esempio l'intervento dell'uomo a discapito della natura!io nel mio piccolo cerco di essere d'aiuto,però so che non basta!una soluzione?bisogna essere TUTTI compatti affinchè si riesca ad ottenere qualche miglioramento...l'UNIONE FA LA FORZA!!

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  11. Da quando l’uomo è entrato in possesso di certe abilità e capacità, si è sentito superiore agli altri animali; con un’intelligenza più sviluppata e quindi in diritto di sfruttare, senza limiti, le risorse che la Terra offre (ma non solo a lui).
    Quale intelligenza che si possa definire superiore, pretenderebbe di dominare ciò che non può essere dominato: la natura?
    L’attuale società in cui viviamo è il risultato, non solo delle scoperte e conquiste che l’uomo ha ottenuto nel corso della sua storia, ma anche del loro utilizzo per ottenere una vita sempre più agiata, spesso a discapito di altri essere viventi e infine della nostra stessa salute.
    E’ vero che per vivere nella nostra società determinate cose risultano ormai indispensabili. Non possiamo fare a meno di molte di quelle comodità che ci siamo creati, perché su molte di queste è basata la vita all’interno della stessa società e perche noi stessi siamo sempre stati abituati ad averle. Non è quindi possibile rinunciare alla tecnologia e a molti degli oggetti che quotidianamente utilizziamo, perché è attorno a essi che si muove il tutto; questo almeno, finché decidiamo di vivere in questo contesto. E’ quindi impensabile cercare di rivoluzionare completamente la nostra vita, rinunciando a quello che ci ha permesso fino a oggi di vivere meglio o più comodamente: non potremmo più vivere serenamente all’interno della nostra società.
    E’ proprio da qui che nasce l’importanza delle parole dette durante il seminario: “Cambiare nelle piccole cose, un poco alla volta e a piccoli passi”. Ognuno prova a fare del suo meglio, cercando di modificare quelle abitudini o quelle cose che crediamo non siano indispensabili nella nostra vita, ma che possono avere delle ripercussioni su quello che ci circonda. Confrontarsi con delle idee e dei punti vista differenti, ci può far capire che le opportunità di fare qualcosa di diverso sono tante. Ma l’importante non è tanto fare qualcosa di diverso, quanto avere coscienza del fatto che c’è qualcosa di diverso. Imparare a conoscere le differenze e interrogarci su esse è utile per acquisire “coscienza di se stessi”: che le nostre decisioni e azioni hanno un impatto su quello che ci circonda e su noi stessi. Maturare questa consapevolezza signica fermarsi a riflettere sulle azioni che svolgiamo; significa avere la volontà di fare almeno la propria parte. Perche se è vero che non si può cambiare la mentalità di un’intera società, a sua volta condizionata da dei valori indotti, è anche vero che se ognuno facesse la propria parte ,qualcosa potrebbe cambiare. Il cambiamento lo deve fare il singolo individuo, seguendo il suo senso di responsabilità; e poiché l’insieme degli individui costituisce la società, solo allora potrà cambiare anche quest’ultima. Ecco che quando nasce la consapevolezza delle proprie azioni e la volontà di regolarle in maniera corretta, considerando l’impatto che queste hanno, si diventa RESPONSABILISTI: capendo noi cosa siamo in una società, in un contesto.
    Abbiamo visto alcuni esempi di alternative POSSIBILI, di persone che realmente mettono in pratica qualcosa che oggi sembra essere solo un ideale, ma che dovrebbe essere una realtà. Persone che, prendendo coscienza di se stessi, riscoprono quel giusto contesto in cui l’uomo ritrova la sua vera identità; come parte integrante di un intero sistema naturale, all’interno del quale non è che solamente una piccola parte e, rispetto alla quale, le altre non sono certo meno importanti.
    Questo, per me, significa sentirsi vivi: non perdere mai il contatto con quelle cose fondamentali che fanno parte della vera natura dell’uomo, sentendoci noi stessi parte del mondo naturale (non artificiale).

    FRANCESCA LASIO

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  12. E' da diversi giorni che penso e ripenso agli incontri fatti fino ad oggi.... mi fermo e ci rifletto....e la cosa più strana forse è proprio questa: "fermarsi e riflettere" su argomenti che molti..ma proprio tanti di noi, io in-primis, abbiamo sempre dato per scontato. Non è da me essere superficiale, anzi sono accusata di essere insopportabile, per le mille domande che mi pongo
    quando mi ritrovo di fronte qualcosa di completamente nuovo, e anche questa volta non mi sono smentita...solo che le domande le ho fatte a me stessa e ho cercato di darmi delle risposte! La prima risposta è stata che certi argomenti,
    nella vita di tutti i giorni, si fa fatica ad affrontarli, fatica ad ammettere di sbagliare.....e la cosa più "triste" è che se qualcuno ci fa notare che quel nostro modo di fare, di pensare e di agire, è sbagliato, noi non siamo capaci di "ascoltare" ma siamo bravi a "negare"...negare l'evidenza. Se qualcuno ora mi chiedesse a cosa o a quale argomento trattato mi riferisco precisamente, io risponderei che il mio discorso vale dal primo all'ultimo incontro. Ci sono stati momenti in cui mi sono completamente isolata da tutto ciò che mi
    circondava in aula, e con la sola forza dell'immaginazione ho provato ad immedesimarmi in quelle "vittime"....ma la mia immaginazione è nulla rispetto alla realtà che è stata vissuta e che si vive...perché la sola immaginazione non può darci le stesse "reali" sensazioni. E' lecito ritrovarsi a vivere nell'immaginazione, nell'inganno, nel lusingo....è lecito se veramente si è ignari di ciò che accade nel mondo circostante....ma ad oggi, nella mia società, credo che nessuno è inconsapevole di ciò che accade, di ciò che il
    proprio comportamento provoca.....anzi sappiamo bene di essere vittime della nostra stessa "ignoranza" (perché noi VOGLIAMO ignorare la realtà) e vittime della nostra "indifferenza", che giorno dopo giorno ricade sempre più su noi stessi. Quello che vorrei sussurrare ad ogni singola persona per far si che gli "insegnamenti" che io ho ricavato da questi incontri, arrivino a tutti, è di
    "imparare ad ascoltare la voce di chi vive nel silenzio....di chi, per soddisfare stupidi capricci altrui, vive ogni giorno con la paura che sia
    l'ultimo"!!!!

    Angela Zanfardino CC/1611

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