Il seminario MESOGAIA ( Terra di mezzo), collegato agli Studi Culturali e Postcoloniali, ricomincerà venerdì 26 ottobre 2012 (9 incontri). Le lezioni si terranno ogni venerdì, alle ore 14-16, secondo il programma nella colonna di destra e altre comunicazioni in alto, nell'aula 5.3 di palazzo Mediterraneo (Università L'Orientale di Napoli). Il seminario sulla società dei consumi e le alternative culturali del Mediterraneo, da diritto a 2 cfu registrati dal Prof. Chambers. Per prenotarsi scrivere nome, cognome e matricola, unicamente all'indirizzo: seminariomesogaia@libero.it
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L' orto sinergico è stato iniziato in data 11 Maggio 2012. Per collaborare, cercate "Broccoletti a L'Orientale" su facebook oppure scrivete a associazionesole@hotmail.com.
Nella colonna verde a destra, trovate il programma del seminario (con le relative date), informazioni sul materiale didattico e vari sondaggi da aggiornare gradualmente. In fondo alla pagina, sono caricati i video delle lezioni e altro!

venerdì 9 novembre 2012

OSWIECIM... per capire la memoria (9 Novembre 2012)

Il ricordo, senza consapevolezza critica, non basta a lasciare il segno nella storia. "Meditare" sugli avvenimenti significa imparare una lezione e, tra l'altro, provare a marginalizzare l'eterno scambio di ruoli tra vittime e carnefici.

Discutete e confrontatevi liberamente sulla lezione. Basta "postare" qui sotto (potete usare l'identità "anonimo" senza registrarvi), senza dimenticarvi di aggiungere il vostro nome, cognome e matricola (in caso contrario non verrà pubblicato).

1 commento:

  1. Ciò su cui mi sono messa a riflettere d'istinto è l'ingente e, troppo spesso invadente, presente di una potenza mondiale negli affari di paesi minoritari.
    Ovviamente non vorrei che gli eventi di un paese o più si svolgessero nell'indifferenza generale degli altri, ma che questi decidano d'intervenire seguendo non soltanto i propri guadagni economici e politici.
    Mi rendo conto che così facendo si finirebbe nell'utopia, quindi eviterò di dilungarmi in ciò che idealmente sarebbe perfetto.
    Quello che sarebbe bene sottolineare è quanto gli eventi non siano circoscritti esclusivamente ad un popolo, ad una cultura ma spesso alle interferenze esterne che spingono fazioni di uno stesso paese a scontrarsi. L'ingerenza dell'Inghilterra nella questione della guerra arabo-israeliana, ad esempio, ha inevitabilmente cambiato l'importanza dell'evento.
    Tutto ciò che accade al di fuori dei nostri confini geografici ci sembra lontano, anche se geograficamente e culturalmente vicinissimo.
    Ciò che dovrebbe far storcere il naso è che permettiamo a chi non può capire nulla (perché non possiede la stessa cultura), di intervenire solo perché più "forte" di noi.
    Seriamente: cosa c'entra l'Inghilterra con gli affari del Mediterraneo?
    E questa è una problematica nata con il periodo del primo colonialismo. Come facciamo a sottostare ad un'isoletta non bagnata dal Mediterraneo, dove anche la lingua fa parte di un ceppo diverso rispetto a quelle del Mediterraneo? E' come se un estraneo mettesse bocca in ciò che accade a casa nostra solo perché è ricco e potente.
    E questo vale anche per le deportazioni della seconda guerra mondiale. (Non a caso il tedesco fa parte dello stesso ceppo linguistico dell'inglese).
    La mia riflessione, come potete constatare, è carica di interrogativi.
    A voi la parola!

    Carmen Scialò
    MCC/ 252

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